Riviera delle Palme è una denominazione turistica che individua quel tratto di costa marchigiana che va da Cupra Marittima al fiume Tronto, passando per Grottammare e San Benedetto del Tronto, caratterizzato dalla presenza di migliaia di palme, in prevalenza delle specie Phoenix canariensis e sylvestris. Originariamente la dicitura era attribuita alla sola San Benedetto del Tronto, nella quale, tra giardini pubblici e privati e lungo i viali cittadini, si contano un totale di circa 8.000 palme di varie specie, che ne costituiscono da tempo una sorta di simbolo cittadino. L’appellativo “Riviera delle Palme” è stato assunto da un consorzio turistico nato nel 2000 che, oltre ai già citati comuni costieri, comprende anche comuni dell’immediato entroterra.
Fiore all’occhiello della Riviera è il lungomare di San Benedetto. Fu progettato dall’ingegner Luigi Onorati nel 1931 e fu inaugurato l’anno successivo; venne considerato una realizzazione spropositata per l’epoca.[1] Con il passare degli anni il progetto si estese fino ad arrivare all’attuale dimensione di circa 6 km, dalla rotonda Giorgini alla rotonda Salvo D’Acquisto a Porto D’Ascoli. Recentemente è stata avviata una grande opera di ristrutturazione e restyling dell’intero lungomare (mentre dal 2009 si è avviata analoga operazione per la storica pineta centrale, da cui muove il lungomare)[2]: per ora i lavori sono stati realizzati nel lungomare sud, con un arricchimento di verde, oasi, fontane, aree ricreative e di svago e una pista ciclabile, su progetto dell’architetto Farnush Davarpanah, realizzato con materiali pregiati.[3] Resta da rinnovare il lungomare nord, che si estende per circa 2 km e va dal “Palazzo Las Vegas” al torrente Albula. Anche il lungomare della vicina Grottammare è stato recentemente oggetto di lavori di restyling con l’ammodernamento della parte pedonale e l’aggiunta di una passeggiata con pista ciclabile che collega il litorale di Grottammare a quello di Cupra Marittima.
Centro storico del mare
Ne fanno parte gli stabilimenti balneari della prima parte del lungomare nord, dal torrente Albula alla concessione numero 20 (inclusa la 29), e sono gli chalet storici della città costruiti intorno agli anni cinquanta e sessanta e che, per la maggior parte, hanno mantenuto caratteri tipologici di quegli anni.